Nel precedente articolo ti ho parlato dei circoli viziosi che si possono instaurare quando si è particolarmente attenti e preoccupati per il proprio peso, la forma del proprio corpo e e l’alimentazione.
Tuttavia questi meccanismi non spiegano il come mai ci si ritrova a dare tale importanza alla forma fisica, all’aspetto esteriore e al controllo ossessivo dell’alimentazione.
E non spiegano nemmeno totalmente il motivo per cui si arriva all’abbuffata.
In questo articolo approfondirò questi aspetti, che sono da attribuire a specifiche caratteristiche psicologiche, che possono essere presenti (singolarmente o in concomitanza) nelle persone che presentano un problema con l’alimentazione.
Solitamente si tratta di uno o più dei seguenti tratti:
- bassa autostima
- perfezionismo
- intolleranza alle emozioni
- problemi interpersonali
Approfondimento
Prima Causa: La Bassa Autostima
La bassa autostima è caratterizzata da una visione negativa di sé, incondizionata e pervasiva.
In altre parole la persona con un’autostima particolarmente bassa, tendi a giudicare negativamente la maggior parte degli ambiti di vita. Hai inoltre una visione negativa del futuro e delle possibilità di cambiamento.
La bassa autostima può portare a sviluppare un disturbo alimentare quando avverti ’alimentazione come un campo facile ed autonomo da gestire, dove in questo settore puoi riuscire ad essere fiera di te stessa.
In questi casi, non sempre ciò che si vuole raggiungere è la magrezza, ma piuttosto il controllo dell’alimentazione, per dimostrare di saper gestire qualcosa nella vita.
Contrariamente a quanto pensato, per via dell’influenza dei mass media, il motivo dell’eccessivo controllo è una delle ragioni più frequenti che spingono le adolescenti ad intraprendere una dieta, per dimostrare la loro capacità di farcela in qualcosa di autonomo.
La ricerca della magrezza appare spesso in età successive.
Tuttavia, senza una buona guida sul piano nutrizionale, le diete impostate non producono gli effetti che si aspetta e spesso si ritorcono contro, producendo una tale voglia di abbuffarsi di cibo da spingerci a mangiare qualsiasi alimento calorico ed appagante, con successivo senso di colpa e vergogna, che incrementano la sensazione di non valere nulla.
Seconda Causa: Eccessivo Perfezionismo
Le persone che presentano un perfezionismo clinico si valutano in base ai risultati raggiunti (piuttosto che sui progressi fatti) e tendono ad imporsi standard molto elevati.
Non riconoscendo i piccoli successi raggiunti durante il cammino verso la meta finale, continuano a sottostimare le proprie capacità e si preoccupano costantemente di poter fallire.
Inoltre nel voler raggiungere il “top”, spesso accantonano totalmente alcune sfere di vita.
Chi presenta questo tratto di personalità è ad alto rischio di sviluppare un disturbo alimentare, in quanto la sana cura del proprio aspetto viene esasperata e portata a livelli estremi.
Ciò che appare fortemente pericoloso, nel darsi standard elevati in questo campo, è che non esistono dei reali parametri oggettivi per dire che si è raggiunta la perfetta “magrezza” o “bellezza” e ciò costringe il perfezionista a proseguire verso una meta sempre più alta.
Terza Causa: Vulnerabilità Emotiva
L’intolleranza alle emozioni (che potremo chiamare anche vulnerabilità emotiva) è forse la caratteristica che più comunemente si associa alla problematica dell’alimentazione incontrollata, in quanto il cibo viene preso come fonte di gratificazione, distrazione o sfogo per le emozioni negative sperimentate.
Tuttavia, la reazione alle emozioni e agli eventi che le hanno scatenate, può portare anche ad ulteriori limitazioni nella dieta (ad es. per dimostrare a qualcuno che si è forti, dopo che si è stati attaccati ingiustamente) o ad usare il cibo per influenzare il comportamento altrui (ad es. se si è arrabbiati con i propri genitori, ci si abbuffa o si digiuna per attirare attenzione o per farli arrabbiare a loro volta).
Chi non riesce a restare dentro le proprie emozioni, a viverle ed esprimerle nella giusta maniera è spesso portato a sviluppare un problema alimentare, proprio per le errate risoluzioni a cui cerca di ricorrere attraverso il cibo.
Quarta Causa: Problemi Interpersonali
All’interno dei problemi interpersonali che possono sfociare in un disturbo alimentare, si trovano soprattutto le difficoltà nelle transizioni di ruolo, tant’è che la maggior parte dei problemi alimentari si sviluppa:
- nell’età adolescenziale (tipica per essere una fase in cui bisogna ridefinire sé stessi)
- nella prima età adulta (momento nel quale spesso ci si ritrova a dover cambiare ruolo da figlia a moglie o madre, da studente a lavoratrice, da bambina a donna)
Anche in questo caso, ciò che può portare verso l’attenzione al corpo, può essere la voglia di sperimentarsi nel gestire qualcosa o il desiderio di restare “piccola” e non andare avanti, quindi mangiare meno per non sviluppare le caratteristiche fisiche tipiche degli adulti e della sessualità.
Tutte queste caratteristiche dovrebbero essere trattate in appositi percorsi psicologici, prima che vadano a compromettere ulteriormente il benessere e la qualità di vita.